Pranoterapia Vibrazionale®
Guido Parente
Pranoterapeuta e Naturopata
Spesso amici, conoscenti e clienti mi rivolgono la domanda: “come ti sei accorto di queste tue percezioni? come ti sei accorto di i essere un Pranoterapeuta?” ebbene, me ne sono accorto fin da piccolo, quando nel trattare mia mamma che soffriva di fastidiosi, quanto dolorosi mal di schiena, mi chiedeva di farle un massaggio e l’affermazione era sempre la stessa, emetti grande calore!
Sapevo di possedere un “dono”, di avere un qualcosa di particolare, un qualcosa che con il semplice tocco delle mie mani faceva passare costipazioni, infiammazioni, tendiniti e a volte anche mali dell’anima.
Da piccolo, tutte queste cose, mi spaventavano, perchè non avevo una persona che mi potesse dar una spiegazione, babbo medico, era morto che io avevo appena nove mesi e quindi per non portare preoccupazione in casa, mi sono vissuto tante emozioni da solo.
La ricerca di spiegazioni mi portò un po’ per volta a conoscere persone afferenti il mondo delle percezioni, medium e guaritori, fin da piccolo mi sono sentito dire frasi “ grande energia, grande dono, pranoterapeuta”, lo scetticismo l’ho vissuto io in prima persona, e poi l’ho visto sul volto di persone scettiche, che poi via via sono diventate clienti, e miei estimatori.
Fare il pranoterapeuta in Italia non è facile, a causa di troppi millantatori e cialtroni che per denaro truffano le persone, millantando possibilità di guarigioni impossibili, famosa sotto questo profilo la Vanda Marchi.
Veniamo allo scetticismo che hanno persone che hanno provato di tutto, che hanno girato per medici, fisioterapisti e al fine approdano dal pranoterapeuta, le loro frasi sono: “non ci credo”, “ci provo”, come extrema ratio.
Ma come essere scettici verso una cosa che non conosco?
Sono dell’idea che non si debba andare da un pranoterapeuta pensando di andare da un “santone” con attese miracolistiche, ma bensì con fiducia che ci si va per stare meglio.
Parliamoci chiaramente, la Pranoterapia non è tossica, non è invasiva, non produce danni collaterali, in caso che non si producano effetti, potremmo invece convenire che quell’operatore non ha doti curative adatte a quel disturbo/patologia.
Infatti il “dono” si differenzia, non tutti i pranoterapeuti sono in grado di portare benefici per le stesse patologie.
Affrontiamo anche un altro argomento spinoso, come mi è stato chiesto durante una mia partecipazione ad un programma in Rai “credi nella Medicina Alternativa”, dalla signora Isoardi, “se il prana è un dono perché lei si fa pagare?”
Risposi alla signora Isoardi, che non solo mi faceva pagare ma che fatturavo anche i miei trattamenti, inoltre so che esistono i “frati/preti guaritori” che non si fanno pagare, che però chiedono di lasciare qualcosa, di donare la somma che si vuole, ma sono anche persone che vivono presso un convento o un istituto ecclesiastico dove ricevono cibo, indumenti, alloggio, assistenza.
A mio avviso, il problema è quello di non speculare, di non chiedere somme esagerate e di non protrarre all’infinito le sedute terapeutiche utilizzando il cliente come un bancomat settimanale.
Il vero pranoterapeuta, oltre a possedere il dono, deve essere anche una persona che ha acquisito tramite corsi la conoscenza dell’anatomia umana, della medicina tradizionale cinese, di tecniche applicative, di meditazione, di naturopatia, corsi che costano cifre importanti.
Inoltre, il pranoterapeuta, deve possedere anche principi di deontologia, di onestà e di correttezza intellettuale.
L’imposizione delle mani è una pratica antica che ritroviamo in geroglifici, segni rupestri, Sacre Scritture, saggi e in testimonianze, è un atto esoterico, sacro e vitale.
L’imposizione delle mani è una trasmissione di prana, di flusso energetico attraverso le mani si possono captare anomalie energetiche, freddo, forte calore, vibrazioni, dolore.
Ogni persona può rappresentare in sé diverse caratteristiche comuni oggettive relative a quella patologia, ma è solo attraverso l’esperienza che riusciamo a decodificare quale essa sia.
Come si svolge un trattamento di pranoterapia Vibrazionale?
Dopo aver fatto distendere il cliente su un lettino, senza scarpe in un ambiente confortevole, tramite l’imposizione delle mani, si effettua un passaggio su tutto il corpo, il cosiddetto passaggio Mesmerico, si andrà a trattare la parte dolente, il tutto avviene normalmente in un lasso di tempo di 20-30 minuti.
L’ambiente di lavoro è una stanza ove non vi sono simboli “magici”, ove non si opera nelle tenebre, ma ove vi sono oggetti quali campane tibetane, una lampada di sale, cristalli, un lettino, una fontanella, e uno stereo per ascoltare musiche rilassanti.
Qualcuno mi ha chiesto come facessi a scaricare le energie negative, molti terapeuti sono usi lavarsi le mani sotto un getto di acqua fredda, io lo faccio a livello mentale, con un processo mentale di autodifesa che ho appreso e perfezionato nel corso degli anni, le mani, comunque, le lavo per un fattore igienico e per rispetto nei confronti del cliente.
Ho semplificato il mio modo di esprimermi, evitando “parole difficili”, perché possono esservi persone con gradi culturali diversi e penso che per “comunicare” lo si possa agevolmente fare in maniera semplice, ma lavorando con il cuore.
Guido Parente Pranoterapeuta e Naturopata
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